Persone altamente sensibili
- Dott.ssa Fabiola Pasetti

- 10 nov 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Ti capita di notare ogni piccolo dettaglio ed emozione delle persone intorno a te e le senti profondamente in te stesso? Ti senti molto stressato quando hai molte cose da fare o quando passi molto tempo in un posto affollato in compagnia di altre persone?
In tal caso, potresti essere una persona altamente sensibile (P.A.S.).
Le persone altamente sensibili sono circa il 20% della popolazione e elaborano le cose più profondamente degli altri. Le Persone Altamente Sensibili hanno un cervello che funziona in modo differente rispetto al cervello degli altri. Tutti questi termini e descrizioni si riferiscono alla presenza di una caratteristica innata che può portare a dei vantaggi o svantaggi, a seconda delle esperienze e dell’ambiente in cui l’individuo si sviluppa.
In particolare, l’elevata sensibilità riguarda una più ampia e approfondita elaborazione del contesto circostante che l’individuo compie in preparazione alle risposta che fornisce agli altri e si configura, quindi, come un diverso modo di percepire, analizzare e reagire agli stimoli ambientali. E' una caratteristica innata che è legata sia alla genetica, sia all'educazione e al funzionamento familiare in cui l'individuo è cresciuto. Questo perchè già il fatto di essere geneticamente più ricettivi fa sì che l'individuo assorba molto di più dal contesto educativo di quanto facciano gli altri.

Elaine Aron è stata una delle prime studiose ad approfondire questo tratto nel suo libro "Psychotherapy and the Highly Sensitive Person" (2010) ed ha elaborato un modello, chiamato il Modello DOES, in cui ha riassunto quattro macro tratti tipici di questa tipologia di persone:
1) Profondità di elaborazione: le persone altamente sensibili elaborano in maniera più profonda e dettagliata gli stimoli presenti nell’ambiente. In questo indicatore rientrano la difficoltà (ma allo stesso tempo l’accuratezza) nei processi di presa di decisione, le alte capacità empatiche e il problem solving. Elaborare in modo più approfondito significa anche un maggiore utilizzo di risorse mentali e, per questo, le persone altamente sensibili percepiscono un affaticamento prima degli altri, sia a livello cognitivo che a livello emotivo.
2) Sovrastimolazione: le persone altamente sensibili raggiungono più facilmente alti livelli di arousal (attivazione) come conseguenza degli alti livelli di stimolazione. Ciò avviene soprattutto quando la situazione in cui si trovano è complessa (es: ci sono molte cose da fare o da ricordare) o se la stimolazione dura troppo a lungo (es: viaggi, giornate intense fuori casa). Questo porta a stancarsi prima ma anche ad avere livelli più alti di stress, confusione e sintomi fisici (affaticamento).
3) Reattività emotiva: le persone altamente sensibili reagiscono con una maggiore emotività. Ciò le porta ad essere molto empatiche verso gli altri (si mettono più nei panni dell'altra persona) e capaci di provare autentica compassione verso gli altri. Questa modalità è connessa al fatto che le persone altamente sensibili possiedono una forte intelligenza emotiva e anche ad essere a volte facilmente irritabili, proprio perché sovrastimolate da questi processi.
4) Sensibilità sensoriale: le persone altamente sensibili sono più reattive agli stimoli sensoriali; ciò significa che percepiscono e discriminano i piccoli cambiamenti che avvengono nell’ambiente. In questo indicatore rientrano la preferenza per ambienti tranquilli e poco rumorosi e la maggiore sensibilità agli effetti collaterali dei farmaci. Questa caratteristica è visibile soprattutto nei bambini altamente sensibili, che sono maggiormente infastiditi dai forti rumori (es: fuochi d’artificio) e da piccoli dettagli (etichette nei capi di abbigliamento, cuciture, vestiti stretti).
Essere una persona altamente sensibile è dunque un dono: porta ad elaborare le informazioni in modo più profondo, ad avere delle connessioni più intense con le persone e nelle relazioni, a percepire intensamente giustizie o, viceversa, le ingiustizie. Spesso sentire così profondamente le emozioni porta ad avere molte “giornate no”, che influenzano negativamente le abitudini alimentari e/o il sonno (come mangiare o dormire troppo o troppo poco).
In riferimento alle relazioni con gli altri, queste persone sentono tutte le situazioni molto proiettate dentro di sì e vivono sul personale le cose di cui fanno esperienza. Trovano anche difficile lascar perdere cose anche di poco conto che gli capitano, e si sentono feriti/ferite facilmente.
In conclusione, bisogna sottolineare che avere un'elevata sensibilità non rappresenta un problema particolare per le persone ma solo un tratto caratteristico del proprio modo di essere. A volte ci si può sentire diversi dagli altri o estranei al contesto in cui si è immersi, per cui è importante conoscere il proprio funzionamento e non sentirsi mai sbagliati.
Qualora si voglia iniziare un percorso di conoscenza di sè per approfondire questo aspetto della propria personalità, sicuramente iniziare un percorso di psicoterapia può fornire i giusti strumenti per imparare a non giudicarsi e per entrare più in contatto la propria natura.
Colgo l'occasione anche per segnalarti due libri molto semplici sul tema:
"Persone altamente sensibili" di Elaine Aron (https://amzn.to/3DXsKCE)
"Le persone sensibili hanno una marcia in più" di Rolf Sellin (https://amzn.to/3NV7e6b)
Ringrazio la dott.ssa Scarlino per la collaborazione nella stesura dell'articolo.
Dott.ssa Fabiola Pasetti
Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
3271571177




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