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Ecco come gestire un bambino con iperattività


Come chiaramente espresso nella sigla ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), l’iperattività infantile, oggi molto diffusa e in considerevole aumento, è un disturbo comportamentale, spesso ereditario, che colpisce principalmente il livello di concentrazione e di impulsività dei bambini durante la loro delicata età evolutiva.I soggetti coinvolti da questa sindrome consumano più stimoli in maniera simultanea e con un intensa eccitazione (dal momento che le loro sensazioni sono amplificate), ma questo li rende anche estremamente vulnerabili.

Come gestirli?

Si tratta di una patologia che porta il minore ad essere fortemente disorganizzato e distratto, incapace spesso di portare a termine un incarico senza lasciarsi influenzare da altri stimoli esterni.

Questi bambini sono inoltre aggressivi, istintivi e precipitosi nelle loro scelte, talvolta sbadati.

Cosa fare? Come comportarsi?

All’amore, all’attenzione e alla pazienza, che sono sentimenti alla base di un classico rapporto genitore-figlio, è opportuno, spesso, aggiungere delle semplici “regole”, da prendere chiaramente come sani consigli per un educazione e una crescita più serena.Una chiara comunicazione verbale è fondamentale per la comprensione da parte del bambino. E’ quindi prima di tutto necessario verificare che quest’ultimo ci stia ascoltando con estrema attenzione, dopodiché potremmo rivolgerci a lui in maniera più diretta, servendoci di termini e concetti elementari.

I doppi sensi sono estremamente improduttivi in quanto rischiano di creare una gran confusione nella mente del bambino. Mantenere alta l’attenzione del diretto interessato è fondamentale; è quindi necessario non dilungarsi troppo perché il bambino ricerca la gratificazione immediata e potrebbe annoiarsi facilmente; a quel punto recuperare la sua attenzione risulterebbe ancora più difficile.

Alla comunicazione verbale è consigliabile accompagnare anche una di tipo gestuale, che fa da supporto alla prima. I bambini infatti si servono della gestualità per esprimersi, quindi per farsi comprendere ma anche per comprendere.Rendere il tutto piacevole e divertente, quasi fosse una sorta di gioco, è estremamente stimolante per il bambino, il quale avrà invece un atteggiamento restio nei confronti dei rimproveri e richiami da parte del genitore. Non è infatti molto costruttivo soffermarsi a lungo su un loro fallimento, ma lo è invece, mostrarsi pronti a dimenticarlo e superarlo.

Rimane comunque importante rivolgersi ad uno psicologo per ricevere ulteriori consigli e supporto.

 
 
 

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​Studio di Psicologia Pasetti

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