L’infertilità
- Dott.ssa Fabiola Pasetti
- 21 nov 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Affrontare l'infertilità: come la coppia può reagire, e farcela.

Il concepimento di un figlio è un evento fondamentale del ciclo di vita di molte coppie e quando questa possibilità viene a mancare, non solo può essere compromesso il benessere individuale e relazionale, ma anche la stabilità e la qualità del legame stesso di coppia.
Fin dall’antichità dei tempi, l’infertilità è una difficoltà di coppia molto sentita sia dalle donne, che sono la parte che tradizionalmente viene maggiormente approfondita, ma anche dagli uomini . Nel ciclo di vita della coppia e della famiglia, l’infertilità è una “variabile imprevista” nel percorso di transizione verso la genitorialità; infatti, affrontare lo stato di infertilità può essere molto complesso a causa dell’inaspettata interruzione nella progettualità di costruire una propria famiglia. La perdita a cui vanno incontro queste coppie non riguarda solo la perdita del bambino immaginato, bensì anche la perdita del proprio stato di salute e della famiglia ideale che ci si era prospettati.
C'è anche una differenza tra uomo e donna per quanto riguarda l'affrontare il tema dell'infertilità. Spesso nell’uomo predomina il piano fisico-simbolico legato alla trasmissione dei geni, mentre nella donna c'è una predominanza del piano immaginario, in cui il figlio tanto desiderato è parte della propria identità come madre (mother to be). La ricerca ha dimostrato, infatti, come vi sia un esito positivo nell’elaborazione del lutto per tutte quelle coppie in cui la donna riesce ad accettare la propria condizione, in cui riesce ad elaborare il fatto di non poter essere madre e quindi a lavorare sulla propria identità negata.
Una metafora molto interessante è quella con il dramma di Samuel Beckett “Aspettando Godot”, in cui i protagonisti trascorrono la propria vita in perenne attesa.
Infatti il signor Godot, che fa continuamente sperare il suo arrivo, in scena non compare mai e i due vagabondi sono costretti a riempire il tempo con discorsi vuoti e senza senso. In questa scena i due protagonisti sono in una situazione di stallo e di attesa perenne, proprio come le coppie infertili che sperano, di ciclo in ciclo, di veder realizzato il proprio desiderio di genitorialità.
In questa dimensione circolare in cui l’attesa si configura come parte strutturante della vita di coppia, si è destinati a una sofferenza senza fine, in un tempo che, pur sembrando immobile, scorre. Essi non possono comunque reagire in modo attivo ma aspettano passivamente senza poter avere la forza e la possibilità di agire in prima persona per cambiare le cose.
Per molte malattie, c’è un partner ‘malato’ e un altro che è di supporto e ‘custode’; diversamente, nell’infertilità, i membri della coppia sono considerati ambedue come pazienti pertanto la valutazione e il trattamento riguarda entrambi.
L'infertilità risulta, ad oggi, uno degli scogli più complessi che può mettere in crisi una coppia, ma anche il singolo individuo. Invade infatti tutte le sfere emotive della persona e può avere come conseguenza l’emergere di depressione, un senso di isolamento, il manifestarsi di disturbi psicosomatici e, infine, ripercussioni nella sfera della sessualità.
La diagnosi di infertilità può comportare rabbia, tristezza, sentimenti di perdita e di lutto, oltre al fatto di non sentirsi uguali agli altri e alle altre che invece riescono ad avere un figlio senza problemi. Questo crea delle tensioni anche nella vita sociale e lavorativa delle persone coinvolte. Ci si può isolare, sia per l'invidia provata nei confronti degli altri, sia per le pressioni sociali e familiari che la coppia avverte. Il proprio corpo viene percepito come "sbagliato", "vuoto", o "danneggiato".
Il terapeuta può in questi casi aiutare a restare uniti. L’infertilità è un’esperienza che può mettere a dura prova il legame di coppia e per questo risulta molto comune che questo ‘scoppi’ dopo una diagnosi di infertilità o durante la prassi dei trattamenti. Molte volte un partner può additare l'altro oppure può isolarsi senza cercare il confronto. Tutto questo porta un ulteriore difficoltà nel legame e ad un allontanamento dei due, cosa che aggrava ancora di più il vissuto psicologico della coppia.
L'isolamento e la solitudine portano alla separazione: infatti, la coppia deve impegnarsi insieme, con collaborazione e spirito di squadra, nella ricerca di una nuova progettualità su cui investire, che vada anche al di là dell’arrivo di un figlio e le consenta di definirsi non solo come due singoli che si sono uniti, ma come un unico insieme funzionante.
Ringrazio la dott.ssa Scarlino per la collaborazione nella stesura dell'articolo.
Dott.ssa Fabiola Pasetti
Psicoterapeuta Sistemico Relazionale
@psicoterapeuta.fabiola.pasetti
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